L'ANALISI
04 Ottobre 2018 - 23:16
CREMONA - E’ convinta che il ladro che in casa le rubò degli assegni sia il fidanzato di sua figlia. E che la figlia sia stata complice. Tre assegni spesi in giro. Uno da 85 euro per l’acquisto di un telefonino, l’altro da 390 euro per un vestito. Poi ci sono 615 euro che non si sa che fine abbiano fatto.
Iniziata nella caserma dei carabinieri, la battaglia di questa madre ora prosegue nell’aula di giustizia. Dove sul banco degli imputati c’è un 32enne, fidanzato della figlia almeno all’epoca dei fatti (l’anno 2009), quando la ragazzina era ancora minorenne. E’ accusato di aver ricettato gli assegni, consapevole della provenienza illecita. La donna, parte civile attraverso l’avvocato Alessandro Zontini, chiede a Roberto 2mila euro di risarcimento per i danni morali ed esistenziali. Infine, la precisazione: «Nutro forti sospetti che a compiere i danneggiamenti sia un amico di mia figlia, in quanto nei suoi confronti ho sporto denuncia di furto di un libretto di assegni che custodivo in un mobile posto all’ingresso. Furto avvenuto con la complicità di mia figlia».
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