L'ANALISI
25 Settembre 2018 - 18:26
CREMONA - E’ ‘devastazione’. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi degli antagonisti Aioub Babassi, 23 anni, residente sul lago d’Iseo, del pugliese Matteo Pascariello, 25 anni, condannati in appello a 3 anni e 8 mesi di reclusione per i disordini scoppiati il 24 gennaio del 2015 durante il corteo nazionale antifascista organizzato dal centro sociale Dordoni. Quando i black bloc schierati in prima fila, armati di bastone, distrussero le vetrine di banche, immobiliari e negozi, assaltarono il comando dei vigili, lanciarono fumogeni contro le forze dell’ordine. Una città sotto assedio, con «la cittadinanza privata del senso di sicurezza». Ed è stato dichiarato inammissibile anche il ricorso del bresciano Mauro Renica, il solo degli antagonisti condannato in appello per resistenza a pubblico ufficiale aggravata a 2 anni e un mese e dieci giorni di reclusione.
I tre erano già stati condannati nei precedenti gradi di giudizio a risarcire, in solido, le parti civili: 200mila euro (una provvisionale) al Comune assistito dall’avvocato Cesare Gualazzini, 2mila euro alla ‘G.S.V. Consulenze 2’, l’agenzia immobiliare di via Dante assistita dall’avvocato Monica Fassera.
Il Pg della Cassazione aveva chiesto di rigettare i ricorsi. La Corte di Cassazione è andata oltre. Ricorsi «inammissibili» e conseguente condanna degli antagonisti a versare una sanzione di 2mila euro a favore della cassa ammende.
La sentenza è arrivata nel pomeriggio di martedì 25 settembre e mette un punto fermo. «E’ una sentenza molto importante, perché fa giurisprudenza a livello nazionale», ha dichiarato l’avvocato Gualazzini, che si è detto «soddisfatto del fatto che il risultato corrisponda alle aspettative della città».
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