L'ANALISI
CREMONA
04 Settembre 2018 - 15:31
Stagnati e Cortellazzi
CREMONA - Davanti al giudice del lavoro, martedì 4 settembre Trenord ha accettato le condizioni proposte da Giordano Stagnati, l’ex capotreno licenziato dopo aver subito, nel settembre del 2017, un’aggressione da un senegalese beccato senza biglietto e al quale aveva dato del «negro di ...», scusandosi poi pubblicamente. Nel video depositato dalla compagnia ferroviaria, era poi spuntata anche una bestemmia.
Trenord ha accolto la proposta di trasformare la risoluzione del rapporto lavorativo (il licenziamento) da giusta causa, come era all’origine, in consensuale, restituendo a Stagnati gli attestati conseguiti durante i mesi di formazione. Abilitazioni che l'ex capotreno potrà eventualmente utilizzare in altre compagnie ferroviarie. Stagnati non dovrà più rifare il corso di formazione e il concorso. «Un ottimo pareggio. Sono soddisfatto - ha commentato Stagnati all’esito dell’udienza -, ma da parte di Trenord vi è stata una disparità di trattamento rispetto all’altro fatto». ‘Rispetto’ alla capotreno tornata regolarmente al lavoro dopo l’annuncio anti-rom. E vi è tornata dopo una sospensione temporanea e la scesa in campo del ministro Matteo Salvini. Ministro che non si è invece speso per Stagnati. «Io ho tentattarlo due volte. La prima al telefono, ma era in campagna elettorale, poi via mail, ma dopo pochi giorni vi è stato il crollo del ponte di Genova. Non ho mai avuto riposta».
«Sono soddisfatto che abbia prevalso il buon senso — ha detto l’avvocato Massimiliano Cortellazzi —e che Trenord non si sia arroccata sulle proprie posizioni, spingendo per la giusta causa, ma abbia ritenuto di lasciare al mio cliente, con la restituzione delle abilitazioni, la possibilità di continuare a fare il lavoro per il quale ha studiato»
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