L'ANALISI
29 Agosto 2018 - 07:54
Pendolari in attesa di salire su un convoglio di Trenord
CREMONA - «I passeggeri sono pregati di non dare monete ai molestatori. E nemmeno agli zingari: scendete alla prossima fermata, perché avete rotto i coglioni». È il messaggio, lanciato da una capotreno ormai tre settimane fa attraverso gli altoparlanti di bordo, ascoltato dai passeggeri del regionale ‘2653’, il treno delle 12,20 da Milano per Cremona e Mantova. A fronte di quell’annuncio, diramato mentre il convoglio si trovava al confine fra Lodigiano e Cremonese, ritenendolo palesemente discriminatorio, alcuni viaggiatori — e in particolare un ricercatore cremonese, Raffaele Ariano, poi diventato oggetto di una vera e propria campagna di odio sui social — avevano segnalato il caso a Trenord. Era scoppiata la bufera.
La società che gestisce il servizio ferroviario regionale ha aperto un’inchiesta interna individuando come autrice la capotreno: inchiesta che, stando almeno a quanto si apprende, sarebbe ancora aperta. Nessuna decisione, per ora, su eventuali sanzioni alla dipendente.
Nelle ultime ore Andrea Bertolini, rappresentante del comitato pendolari Utp, ha preso posizione: «La capotreno — ha rilasciato la sua dichiarazione alla Gazzetta di Mantova — andrebbe licenziata o trasferita su un’altra tratta. È un fatto gravissimo che vengano dette cose simili da un pubblico ufficiale».
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