L'ANALISI
21 Agosto 2018 - 08:26
CREMONA - Niente pullman sostitutivo, tanta rabbia e alla fine un viaggio di fortuna, frutto di mero (e meritorio) volontariato, che risolve la situazione dopo un’ora abbondante di ritardo. Quella andata in scena ieri è l’ennesima storia di viaggiatori ferroviari ‘abbandonati’ in una mattinata intrisa prima di perplessità, poi di incredulità e di sconcerto. Il tutto condito da un cronico deficit di informazioni, almeno a sentire il loro racconto.
Il ‘sostitutivo’ sulla linea ferroviaria ‘Mantova-Cremona-Milano’, che da settimane interessa centinaia di pendolari, è stato ieri al centro di un nuovo, clamoroso disservizio. Ma anche di una vicenda che lascia il segno perché conferma come la solidarietà, tra gli utenti di un servizio ferroviario che si caratterizza per una qualità tutt’altro che eccelsa, resti un valore.
Sono le 9 quando alla stazione di Gazzo Pieve San Giacomo un gruppo di viaggiatori, quattro in tutto, si sistema alla fermata e attende il passaggio del pullman che garantisce il servizio sostitutivo in direzione Cremona. La partenza è prevista per le 9 e un minuto. Quando è trascorsa un’ora, i viaggiatori, spazientiti, dopo aver visto transitare alle 10 il pullman del servizio sostitutivo in senso opposto, diretto verso Mantova, si attrezzano e chiedono aiuto. Ed è lì che entra in scena la persona che risolve tutto.
E’ una donna, chiamata da uno dei viaggiatori ‘abbandonati’. Fa salire tutti a bordo del suo veicolo. Già, non si limita ad assistere la persona che conosce ma tutti, condotti a destinazione fermata dopo fermata.
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