L'ANALISI
SCANNABUE. BIMBA UCCISA DALLA PERTOSSE
04 Agosto 2018 - 11:21
SCANNABUE - «Vogliamo informarci, per capire come poterci eventualmente tutelare legalmente: se riusciremo contatteremo i genitori dell’altra bimba morta per la pertosse un mese prima di Martina. A quanto si apprende dalla stampa, si sono rivolti a un avvocato».
Si abbracciano per sostenersi a vicenda Veronica Nissoli e Cristian Cappa, i genitori trentenni della piccola morta a 35 giorni dalla nascita all’ospedale papa Giovanni XXIII di Bergamo. Ieri mattina, davanti alla loro abitazione a Scannabue, hanno trovato ancora la forza per parlare di quanto accaduto: dalla gioia della nascita della loro prima figlia, alla paura di perderla, sino alla tragedia.
Oltre all’indicibile dolore i due genitori provano una grande rabbia: «Io sono vaccinata contro la pertosse, al contrario di quanto troppi organi di informazione hanno riportato» aggiunge Veronica, originaria di Treviglio, mentre Cristian è nato e vissuto in paese: «Mai nessuno, medici compresi, ci aveva detto che fosse importante fare un richiamo del vaccino nelle ultime settimane di gravidanza per tutelare il nascituro — proseguono i due —: oltre al dolore immenso ci siamo trovati in mezzo a una tempesta mediatica in cui è stata ingiustamente incolpata una madre».
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