L'ANALISI
28 Luglio 2018 - 14:47
CREMONA - La Corte di Cassazione aveva confermato la condanna a vent’anni di reclusione, emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Brescia - che già aveva ridimensionato l’ergastolo comminato in primo grado -, lo scorso 11 maggio: era diventata definitiva quel giorno, la sentenza per Hanefija Prijic, 53 anni, il ‘comandante Paraga’, accusato di aver ordinato il massacro di Gornji Vakuf, l’esecuzione in cui, il 29 maggio del 1993, vennero uccisi il cooperante cremonese Fabio Moreni, allora 39enne, e i bresciani Guido Puletti e Sergio Lana, quest’ultimo originario di Rivarolo Mantovano e volontario molto noto nel Casalasco. Un pronunciamento, quello di poco più di due mesi fa, immediatamente seguito dalle dichiarazioni del legale difensore dell’ex paramilitare bosniaco, l’avvocato Chantal Frigerio, che sottolineando come il suo assistito si fosse sempre proclamato innocente aveva anche rimarcato come, avendo l’ex comandante già scontato 13 anni in patria, sommando il periodo trascorso nelle carceri bosniache e quello passato dietro le sbarre in Italia, grazie all’indulto e alla scarcerazione anticipata Prijic avrebbe potuto presto tornare in libertà. Così sarà: il killer dagli occhi di ghiaccio sarà scarcerato il 28 agosto prossimo, tra un mese esatto. Data già fissata.
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