L'ANALISI
16 Luglio 2018 - 07:56
CREMONA - «E’ come una gomma per cancellare, dove passa cancella ogni cosa». Riccardo Groppali, biologo e docente all’Università di Pavia, descrive così il gambero rosso della Louisiana e i suoi effetti sull’ecosistema. Prolifico, resistente e vorace, è diffuso praticamente in ogni continente ad eccezione di Australia e Antartide. E nella nostra provincia sono presenti soprattutto nelle acque ferme e nei fossi di irrigazione. «Sopportano bene l’acqua inquinata e la siccità — spiega Groppali — e sono in grado di spostarsi anche fuori dall’acqua. Sono dappertutto. Non sono in competizione con i nostri gamberi che non resistono alle condizioni in cui invece gli ‘invasori’ si trovano a loro agio. Ma dove arriva spazza via tutto: i molluschi, le uova di rana e di pesce, gli insetti acquatici non abbastanza veloci da sfuggire e perfino le piante acquatiche più tenere. Anche la lemna, in cremonese la ‘ranina’, che ricopre fossi e stagni, viene ripulita da questi gamberi».
«La pesca dei gamberi non è vietata», spiega il responsabile settore vigilanza della Fipsas, Francesco Parizzi, «purché si effettui senza l’uso della ‘bilancella’, vietata nei canali».
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