L'ANALISI
13 Luglio 2018 - 20:37
CREMONA - Aveva già chiesto scusa per l’offesa — ‘Negro di m...’ — indirizzata al passeggero senegalese che lo aveva aggredito, perché beccato senza biglietto, il 23 settembre scorso sulla linea Brescia-Cremona. «Non sono razzista, la frase mi è scappata, ma era un momento concitato». Ora spunta una bestemmia in un video prodotto da Trenord, che lo scorso dicembre ha licenziato ‘per giusta causa’ il venticinquenne capotreno Giordano Stagnati, assunto nel giugno precedente, dopo aver superato gli esami . Lasciato a casa per il suo comportamento «non consono alle mansioni proprie della sua figura professionale e della nostra Azienda, che Lei comunque rappresenta mentre indossa l’uniforme aziendale ed esercita funzioni di incaricato di pubblico servizio per conto di Trenord».
Il video prodotto da Trenord «è sovrapponibile al nostro, nel quale la bestemmia non c’è», per l’avvocato Massimiliano Cortellazzi, legale dell’ex capotreno che ha impugnato il licenziamento. E che alle dieci del mattino di venerdì 13 luglio è entrato nell’ufficio del giudice del lavoro, Giulia Di Marco. Era la prima udienza dedicata al tentativo di conciliazione tra Stagnati e Trenord. L’inedito ‘bestemmia’ ha fatto sì che l’avvocato Cortellazzi abbia cambiato rotta. Anziché chiedere il reintegro nel posto di lavoro, al giudice il legale ha fatto la proposta conciliativa «di trasformare la risoluzione del rapporto lavorativo da giusta causa, come era originariamente, in consensuale. Questo ci servirebbe nel mercato del lavoro, visto che il signor Stagnati si è affacciato adesso sul mercato del lavoro. In secondo luogo, Stagnati ha studiato e superato gli esami da da capotreno, ma per il momento, le abilitazioni che ha non sono spendibili in altre compagnie ferroviarie fino a quando non vengano sbloccate, per così dire. Occorrerebbe, quindi, che venissero svincolate. Se Trenord gli svincolasse questi titoli in modo da poterli utilizzare eventualmente in un’altra compagnia ferroviaria e la risoluzione del rapporto di lavoro da giusta causa si trasformasse in consensuale, noi la potremmo chiudere».
Il giudice Di Marco ha fatto propria la proposta conciliativa, illustrata poi all’avvocato Alessio Savoia e ad una funzionaria di Trenord. Sulla proposta, la compagnia ferroviaria si è riservata. L’udienza è stata rinviata al 4 settembre.
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