L'ANALISI
05 Luglio 2018 - 21:25
CREMONA - Al tramonto di una settimana nerissima, con soppressioni e ritardi spalmati su tutte e tre le linee ferroviarie che attraversano il territorio, con la pazienza dei pendolari finita e con la politica tutta sulle barricate, si consuma quello che a tutti gli effetti molto somiglia allo strappo finale fra Regione e Trenord, fra l’ente che il trasporto su rotaia lo controlla e la società che lo gestisce.
A tracciare il solco interpretabile come il punto di non ritorno, è l’assessore regionale alla partita, Claudia Maria Terzi.
Nero su bianco, il suo attacco frontale: «Tra gli svariati disagi che i cittadini sono stati costretti a subire — scrive Terzi in una lettera inviata all’amministratore delegato Cinzia Farisè, in cui si fa esplicito riferimento ad «inadempienze di Trenord» in relazione ai disservizi degli ultimi giorni sulla ‘Cremona-Milano’ e all’utilizzo di treni monocarrozza sulla ‘Cremona-Treviglio’ e sulla ‘Cremona-Brescia’ negli orari di punta — riscontriamo il ricorso a locomotori monocarrozza per corse solitamente garantite da convogli con quattro o cinque vagoni, fra l’altro negli orari di massima affluenza. Con il risultato di costringere gli utenti a viaggiare stipati in maniera indegna o a rinunciare al servizio. La fattispecie si è ripetuta in diverse occasioni e tutto questo è intollerabile».
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