L'ANALISI
04 Luglio 2018 - 20:43
CREMONA - Fissata per le 9,30 di stamattina, a causa di un legittimo impedimento di uno dei difensori, il gup, Letizia Platè, ha rinviato al 10 settembre 2018 l’udienza preliminare del procedimento a carico dell’ex governatore lombardo, Roberto Formigoni, dell’ex sottosegretario alla presidenza della Regione Lombardia, Paolo Alli, e dell’ex direttore generale della sanità lombarda, Carlo Lucchina.
Corruzione e turbativa d’asta sono le accuse mosse al ‘Celeste’ nell’ambito dell’inchiesta sul caso ‘Vero’, l’apparecchiatura diagnostica acceleratore lineare acquistata dall’ospedale Maggiore quando dg era Simona Mariani, lei a giudizio immediato. Il caso finirà davanti al gup, Pierpaolo Beluzzi: il 10 settembre, la collega Platè prenderà servizio presso la corte d’appello di Brescia.
Per l’accusa, Formigoni avrebbe ottenuto dall’ex consigliere lombardo, Massimo Guarischi (il ‘collettore di mazzette’ già condannato a cinque anni in appello) utilità per 447mila euro (viaggi, denari, orologi) in cambio dello sblocco di stanziamenti. Ciò al fine di garantire un «trattamento preferenziale» alla Hermex Italia dell’imprenditore Giuseppe Lo Presti (ha già patteggiato) nelle gare per la fornitura di apparecchiature mediche in alcuni ospedali. L’ex numero uno del Pirellone, attraverso Guarischi avrebbe accettato la promessa complessiva della somma di 900mila euro. Tradotto: per l’accusa, dietro i regali ci sarebbe stata la tangente.
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