L'ANALISI
04 Luglio 2018 - 18:55
CREMONA - Decisivo passo avanti per salvare il rinoceronte bianco settentrionale (Nwr) che di fatto è estinto, dal momento che sul nostro pianeta sono rimaste solo due femmine: un team internazionale di scienziati guidato dal cremonese Cesare Galli ha creato con successo embrioni ibridi da ovociti di rinoceronte bianco meridionale (Swr) e spermatozoi di rinoceronte del nord utilizzando tecniche di riproduzione assistita.
Si tratta in assoluto dei primi embrioni di rinoceronte prodotti in vitro. E la tecnica apre la strada al salvataggio anche di altri animali a rischio estinzione. Il risultato è stato pubblicato su Nature Communications da un gruppo internazionale guidato da Galli, noto per aver clonato il primo toro Galileo e la prima cavalla Prometea.
E il passo avanti è avvenuto nel laboratorio cremonese di Avantea, specializzato nelle tecnologie di riproduzione assistita per animali di grossa taglia. Tuttavia, poiché sono rimaste solo due femmine e lo sperma disponibile proviene da appena quattro maschi, la sola tecnica di riproduzione assistita e di fecondazione in vitro non sarebbe sufficiente a creare una popolazione autosufficiente di Nwr con la necessaria variabilità genetica. Questo è il motivo per cui gli scienziati stanno lavorando su un approccio aggiuntivo.
Per i ricercatori si aprono due strade: da una parte l’impianto degli embrioni nell’utero di madri surrogate e dall’altra, nell’ottica di aumentare la variabilità genetica, l’uso degli embrioni per ricavarne cellule staminali che servano da modello per la ‘fabbricazione’ di gameti: ovociti e spermatozoi. Questi risultati dimostrano che la riproduzione artificiale «è — spiega Galli — un’opzione scientificamente valida, una strada percorribile non solo per gli animali di allevamento, ma anche per specie selvatiche a rischio di estinzione».
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