L'ANALISI
04 Luglio 2018 - 07:30
Carlalberto Ghidotti e Carlo Malvezzi
CREMONA - Ormai da mesi dilaniata dai veleni interni, ora Forza Italia si spacca anche sulla Strada Sud: favorevoli e contrari all’opera — e anche al referendum — compongono già due fronti ben definiti, con i primi che si sono spesi nella raccolta firme e i secondi che li accusano di averlo fatto solo per cercare visibilità. Non un bel segnale considerando come, in tutta evidenza, proprio la visione sull’infrastruttura rappresenterà il tema principale della campagna elettorale per le amministrative 2019. Un’altra frattura, netta e ‘pericolosa’, dentro il partito. E nel profondo del solco, esplode il ‘caso Carlalberto Ghidotti’: il coordinatore cittadino, in una chat privata limitata ad una decina di membri azzurri, ha criticato chi ha sostenuto la petizione per l’indizione della consultazione popolare e, soprattutto, ha definito l’ex consigliere regionale Carlo Malvezzi ‘ciccione’. Pensava di trovarsi in un contesto ‘fidato’, non è mancato invece il ‘corvo’. Che ha riferito, ha mostrato i messaggi e innescato la ‘bufera’. Approdata infine alla richiesta di immediate dimissioni di Ghidotti.
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