L'ANALISI
14 Giugno 2018 - 20:51
PIANENGO - Quando, il 17 maggio di un anno fa, finì nel carcere di Cremona, davanti al gip che lo interrogò, trasecolò. Perché Alessandro Restelli, 34 anni, titolare, con il padre Renzo, il fratello Stefano e la madre Silvana, de 'Le Birbe', il noto locale di lap-dance, non immaginava che «far toccare ai clienti il seno delle ballerine fosse prostituzione, altrimenti non lo avrei fatto fare».
Oggi Alessandro ha patteggiato 2 anni e 6 mesi di reclusione. Per l’accusa, favorì e sfruttò la prostituzione di una sessantina di ballerine. Alessandro ne «coordinava l’arrivo al locale, assegnava a ciascuna i privée , stabiliva tipologia e durata». E sempre lui «contava le prestazioni delle ragazze «obliterando, per ogni privée effettuato, una tessera in possesso di ciascuna delle dipendenti, definendo, anche in anticipo, il tipo di prestazioni realizzate». Per Alessandro, niente pena sospesa. Beneficio che il gup, Elisa Mombelli, ha invece concesso al padre Renzo, suo collaboratore nel giro di prostituzione messo in piedi a 'Le Birbe', dove i carabinieri fecero il blitz, dopo un anno di indagini. Il padre ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione.
Il fratello minore, Stefano, e la madre Silvana hanno chiuso con un patteggiamento a un anno di reclusione: pena sospesa per entrambi.
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