L'ANALISI
14 Giugno 2018 - 19:44
SOSPIRO - Ha sempre respinto l’accusa di essere un ladro, lui che in 35 anni di carriera, non ha mai avuto una contestazione, mai una ‘sbavatura’. Più vigile da strada che d’ufficio, Massimo Gerevini, comandante della polizia locale sospeso dal servizio, in via cautelativa, e con lo stipendio dimezzato (pende il ricorso in Cassazione), è pronto ad affrontare il processo, fissato, oggi, al 25 settembre prossimo dal gup, Elisa Mombelli, che lo ha rinviato a giudizio, su richiesta del pm Carlotta Bernardini, con le accuse di peculato e di aver falsificato i bollettari delle ricevute di pagamento per cassa del sistema informatico. Storia di un ammanco di 42.814 euro, i soldi delle multe (per lo più autovelox) e quelli versati dagli ambulanti del mercato per l’occupazione del suolo pubblico. Denaro che, a detta del Comune, non sarebbe confluito nelle casse comunali, dal 2001 al 2013. E il Comune, attraverso il sindaco, Paolo Abruzzi, si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Marcello Lattari.
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