L'ANALISI
11 Giugno 2018 - 08:38
Un’immagine del centro sociale di via Maffi che ha ospitato la festa del Kavarna
CREMONA - Dodici ore consecutive di ‘martellamento’. Senza tregua e rispetto per nessuno, con il senso di impotenza che diventa rabbia e l’incredulità (purtroppo senza sorpresa né stupore) per le numerose chiamate alle forze dell’ordine rimaste senza esito. Ancora un assaggio d’inferno al Cascinetto, dove l’altra notte si è concluso l’happening ‘Switch The Inputs’ organizzato dal Kavarna al centro sociale di via Maffi. Musica a tutto volume dalle 21 di sabato alle 9 di domenica; l’assedio di camper, auto e tende dentro e fuori dal polo autogestito, neppure l’ombra di un servizio igienico (qualcuno parlava anche della ciclabile di via Postumia disseminata di siringhe), la sensazione di vivere in un pezzo di città fuori controllo o sacrificato a ipotetiche logiche superiori di ordine pubblico. «Appelli, richieste di attenzione, la stessa lettera inviata al sindaco dal Comitato di quartiere sono caduti come sempre nel vuoto», attaccano esasperati i residenti. Nessuna risposta, nessuna presa di posizione ufficiale. Solo il silenzio: per chi se lo può godere - ovviamente - , e non è certo il caso di chi vive al Cascinetto.
Oltre la cortina di silenzio ufficiale del Comune, intanto, trapelano indiscrezioni che dipingono un quadro di sostanziale paralisi; dunque se possibile ancora più allarmante. Si parla di crescenti malumori in maggioranza, dove qualcuno ipotizzerebbe la presentazione di un ordine del giorno per chiedere la chiusura del centro sociale. E dell’attenzione per un problema al quale non si trovano soluzioni condivise.
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