L'ANALISI
24 Maggio 2018 - 20:49
Il tribunale di Cremona
CREMONA - Si chiama ‘Sunflowers’, ‘girasole’. E’ il bar al civico 63 di via Genala. Quattro anni fa, il romeno Cosmin Marius Petrea lo rilevò dalla connazionale Eraida Groposilà, versandole, per la cessione d’azienda, 25mila euro (due assegni). Ma quando si presentò al bar per prenderne possesso, Petrea scoprì che il locale non c’era più.
Il proprietario gli rivelò che Groposilà non aveva pagato diversi canoni di affitto e che, da tempo, le era stato notificato un atto di sfratto per morosità. Tutti debiti e vincoli che la romena aveva sottaciuto sia a Petrea sia al notaio, davanti al quale fu firmato l’atto di cessione del ramo d’azienda.
Truffa, per il giudice Francesco Beraglia, che ha condannato a sei mesi di reclusione (pena sospesa) la donna «per essersi procurata un ingiusto profitto, sottacendo maliziosamente la causa di sfratto per morosità in corso».
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