L'ANALISI
14 Maggio 2018 - 08:34
Sporcizia e degrado in uno dei portici che fiancheggiano i giardini pubblici
CREMONA - L’ultimo episodio destinato ad alimentare uno scontento tanto crescente quanto - nei fatti - inascoltato, è di sabato pomeriggio. Una compagnia di venti/venticinque persone, probabilmente africani (ma ovviamente non è quello il problema, la civiltà non ha colore né passaporto) che bivacca ai giardini pubblici di piazza Roma sul lato di via Ingegneri; scolando bottiglie di birra e sfogando senza riguardo i propri bisogni fisici.
"Quando ho visto uno di loro alzarsi con la lampo dei pantaloni abbassata, e andarsene tranquillamente ad urinare in un angolo sulla montagnola come fosse la cosa più normale del mondo, mi sono chiesto dove si potrà ancora arrivare prima che qualcuno - finalmente - intervenga", ha chiarito un residente della zona.
Ai giardini (anni fa dedicati a papa Giovanni Paolo II) ormai le famiglie si sentono sempre più estranee, costrette a cedere terreno a gruppi che si accampano fino a tarda ora accantonando ogni elementare rispetto per le regole della convivenza. Tanto da poter trasformare giardini e portici in un vespasiamo a cielo aperto, e a volte in qualcosa di peggio.
Segnalare, sensibilizzare, insistere senza stancarsi e - ovviamente - dare il buon esempio. "Se porto con me il cagnolino in un parco e non raccolgo le sue deiezioni posso essere multato: succede, ed è giusto", conclude il residente. "Però se la deiezione è di certe persone, che ‘violentano’ anche così una zona di pubblico passaggio, di controlli o multe o provvedimenti non si intravede neppure l’ombra".
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