L'ANALISI
13 Maggio 2018 - 08:49
CREMONA - Il petardo che il 6 aprile del 2014 fece esplodere allo stadio ‘Dei Marmi’ di Carrara, nel fossato della curva sud, settore riservato ai tifosi ospiti, durante la partita di Lega Pro Carrarese-Cremonese (1-0), non era poi così pericoloso. Tanto che nei giorni scorsi, la corte d’appello di Genova ha cancellato la condanna a 8 mesi di reclusione inflitta nel primo processo, dal tribunale di Massa. Assolvendo, così, l’ultrà grigiorosso di 36 anni, residente nel Piacentino, che nell’aprile del 2014, per quarantotto ore finì agli arresti domiciliari con l’accusa di lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive: è l’articolo 6 bis della legge 401 del 1989 (Tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive). «La corte d’appello di Genova ha applicato l’articolo 131 bis del codice penale , escludendo la punibilità per particolare tenuità del fatto», ha spiegato l’avvocato Marcello Lattari, difensore del tifoso.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris