L'ANALISI
10 Maggio 2018 - 08:55
Un momento musicale presso l’Accademia delle scienze di Budapest
CREMONA - E’ una storia che lega tre generazioni di liutai, un filo che unisce Cremona e Budapest nel segno dell’amore per i violini. Nei giorni scorsi Stefano Conia e Simeone Morassi sono tornati da Budapest dove hanno partecipato a una conferenza internazionale sulla storia della liuteria ungherese e sulle dinastie liutarie, in primis quella della famiglia Remenyi, ma anche — ovviamente — quelle dei Conia e dei Morassi, esponenti della tradizione di fabbricar violini cremonese. «Il rapporto con Budapest e la tradizione liutaria arriva da lontano e si lega alla scuola internazionale di liuteria — raccontano Simeone Morassi, figlio di Gio Batta e Stefano Conia —. Il primo allievo straniero della scuola di liuteria nel 1942 fu Peter Tatàr che poi diventò insegnante della scuola. Tatàr arrivò dall’Ungheria a piedi. Raccontava che per pagarsi alloggio nelle osterie suonava il suo violino». Fra storia e leggenda il legame fra Budapest e Cremona nel segno della liuteria si è concretizzato in una serie di ungheresi che vennero a studiare in città e si diplomarono ai piedi del Torrazzo: Istvan Konya, il padre dell’attuale Conia senior e a seguire Istvan Czako, Martin Janos, Marton Szekeley, Peter pecely, Petery Karoly, Istvan Farkas e Rafaelian Leonidas.
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