L'ANALISI
08 Maggio 2018 - 08:02
CREMONA - «L’acqua ha eroso tutto. Le sponde non ci sono quasi più. Il terreno cede. Sul pavimento abbiamo monitorato le fessurazioni: otto millimetri in due anni. I pali si inclinano, il cancello non è in asse, i muri e cordoli si separano. Qui c’è il rischio che crolli tutto. E sarebbe un disastro. La palazzina è a pochi metri. Sotto corrono i sottoservizi, inclusi il tubi del gas. O si interviene con i lavori che servono oppure le cose si mettono male. Chiediamo che il Comune faccia la sua parte. Finora soltanto parole e zero fatti. Avevano preannunciato potatura piante e sopralluogo finalizzato a un intervento, non è avvenuto ne l’una nè l’altro». E’ uno dei residenti della palazzina che si trova all’incrocio tra via Naviglio e via San Farancesco d’Assisi, davanti al Naviglio Civico, quartiere Sant’Ambrogio a dare voce alle inquietudini, alla protesta e, in alcuni casi, alla rabbia della trentina di famiglie che risiedono nell’edificio.
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