L'ANALISI
03 Maggio 2018 - 08:00
GERRE DE' CAPRIOLI - Sapeva che la sua proposta era destinata a far discutere, ma probabilmente il sindaco Michel Marchi non si aspettava una simile risonanza mediatica: la sua idea di mangiare la carne di nutria per ridurne il numero è diventata caso nazionale ed è stata ripresa da telegiornali e quotidiani di tutta Italia scatenando migliaia di commenti sui social.
Ma cosa ne pensano i colleghi sindaci del Cremonese? Abbiamo interpellato alcuni di essi e va detto che c’è chi ha preferito non esprimesi sul tema. Lo fa il primo cittadino di San Daniele Po, Davide Persico: «A Marchi ho subito scritto che io continuo a preferire la trippa — scherza —. Fino a qualche tempo fa eravamo invasi dai cosiddetti ‘gamberi killer’, poi si è scoperto che sono buoni da mangiare e il numero è sceso». Il sindaco di Bonemerse, Oreste Bini, la pensa diversamente: «Non credo che dando via libera alla somministrazione della carne di nutria si arriverebbe ad una drastica riduzione degli esemplari». Né Bini né il collega di Stagno Lombardo Roberto Mariani intendono seguire l’esempio di Marchi: «Nessuna intenzione di assaggiare la nutria», dicono. Il sindaco di Isola Dovarese Gianpaolo Gansi non esclude invece di farlo in futuro, «al massimo per curiosità», ma trova poco praticabile la proposta di Marchi.
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