L'ANALISI
30 Aprile 2018 - 16:45
CREMONA - Ha lavorato al ristorante Il Foppone dal 2009 al 2013, l’anno in cui il titolare, Claudio Violanti, l’ha prima licenziata e poi querelata per una serie di furti nella dispensa dell’osteria. Una volta la bottiglia d’olio, un’altra di grappa, un’altra ancora di vino. E poi la carne ed altri generi alimentari. Lucretia, 50 anni, romena, infilava tutto nella borsa, sotto l’occhio di una telecamerina piazzata di nascosto dal cugino elettricista del suo datore di lavoro per smascherare chi alleggeriva il magazzino. Per venirne a capo, visto che a Violanti da tre anni non tornavano i conti.
L’ex cameriera infedele oggi è stata condannata a 9 mesi di reclusione a 300 euro di multa (pena sospesa), un mese in più rispetto alla richiesta del pm. L’avvocato di parte civile, Massimiliano Cortellazzi, aveva chiesto 15 mila euro di risarcimento danni. Il giudice, Giulia Masci, ha disposto che il danno venga liquidato nel separato giudizio civile. La motivazione della sentenza sarà depositata tra novanta giorni. «Faremo appello», ha anticipato l’avvocato Cesare Grazioli, che al giudice aveva chiesto di assolvere Lucretia, «ritenuto che da questa vicenda abbia già pagato abbastanza», perché «per una persona incensurata, essere accusata di furto costituisce un disastro lavorativo».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris