L'ANALISI
25 Aprile 2018 - 10:42
CREMONA - In attesa che arrivino i falchi che dovrebbero allontanare la colonia, i piccioni continuano a imperversare all’interno degli androni del cimitero. E a ricoprire di guano le lapidi e le foto dei defunti che si allineano sui muri di queste ‘gallerie’ a croce. Tanto che in molti casi c’è chi ha deciso di mettere al riparo con teli di cellophane la memoria dei propri cari, proteggendo in qualche modo le iscrizioni sui loculi e i monumenti funebri dall’imbrattamento quotidiano. C’è anche chi ha deciso di ‘giustificarsi’, spiegando con un cartello che ‘la cappella è in queste condizioni non per incuria dei parenti, ma a testimonianza e denuncia dell’abbandono’. E se le lapidi recenti possono contare su qualcuno che le difenda e le pulisca, quelle più antiche giacciono sporche e deturpate, sconfitte nella battaglia del guano.
«Quella contro i piccioni - spiega l’assessore Rosita Viola - è una guerra quotidiana. L’ultima carta sono i falchi e il servizio è già inserito nel capitolato dell’appalto ‘global service’», l’intera gestione della manutenzione e delle attività del camposanto affidata per mezzo milione di euro alla ‘Leonardo Servizi’, Consorzio Stabile di Pistoia.
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