L'ANALISI
22 Aprile 2018 - 08:40
I rappresentanti dei comitati Antonini, Soresinetti, Cantarelli e Casoni
CREMONA - «L’aspetto sconcertante è uno solo — attacca per primo Daniele Fortunati, referente del comitato ‘TrenoPonteTangenziale’ della Parma-Brescia —: stiamo semplicemente chiedendo a Trenord e a Trenitalia di assicurarci servizi che dovrebbero essere normali e a Regione Lombardia di vigilare che l’azienda individuata per il trasporto ferroviario garantisca gli standard di qualità minimi. Né l’una né l’altra cosa sta accadendo». I toni sono fermi, a tratti accesi. Ma la volontà è comune: dimostrare come sia urgente intervenire su un sistema che pare «al collasso».
E di quella situazione si è discusso ieri mattina, su iniziativa dei comitati dei pendolari e dell’assessore alla Mobilità Alessia Manfredini, in un confronto serrato e costruttivo. Hanno parlato i responsabili dei vari comitati: Matteo Casoni per InOrario e in rappresentanza anche di Andrea Bertolini di Utp Mantova; Attilia Cantarelli per il comitato ‘TrenoPonteTangenziale’ della Brescia Cremona; Stefania Soresinetti del comitato pendolari cremaschi e Paolo Antonini del ComitatoTrenoPonteTangeziale della Brescia-Parma. E li hanno ascoltati i consiglieri regionali espressione del territorio, vale a dire Federico Lena della Lega, Matteo Piloni e Antonella Forattini del Pd e Marco Degli Angeli e Andrea Fiasconaro del Movimento 5 Stelle.
Paolo Antonini della tratta Brescia Parma ha raccontato un aneddoto: «La cosa incredibile è che noi pendolari della linea Brescia Parma non abbiamo diritto ai bonus di rimborso in caso di ritardo perché tutto ciò non vale per le linee interregionali. Altra amenità: bisognerebbe chiedersi come Regione Lombardia possa controllare ciò che fa Trenord se è azionaria di Ferrovie Nord Milano? Questo per iniziare».
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