L'ANALISI
21 Aprile 2018 - 07:59
Michela Vicini, al centro, con due colleghi messicani
VESCOVATO - Il murales realizzato dalla madonnara vescovatina Michela Vicini sulle lastre al confine fra Messico e Stati Uniti rischia di essere distrutto. Sta infatti per cominciare la costruzione dell’ormai famoso muro voluto dal presidente degli Usa Donald Trump e il primo passo sarà proprio la rimozione dei pannelli, che ospitano le opere di 35 artisti per lo più messicani. Quella di Michela, intitolata ‘Hope’ e cioè ‘Speranza’, è stata anche presa come esempio dai media locali. «Avevo partecipato al progetto grazie all’amico messicano Thomas Gin, che ha gestito il gruppo ed è stato promotore dei murales — ricorda Michela —. In base a quello che ho potuto sapere la società di costruzioni che dovrà sostituire le lastre intende distruggerle. Thomas ha scritto chiedendo la possibilità di conservare i dipinti, ma non ha ottenuto risposte». Anche negli articoli della stampa messicana viene spiegato che né l’azienda né le autorità Usa rispondono alle richieste messicane.
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