L'ANALISI
14 Aprile 2018 - 07:58
CREMONA - Lo scenario è quello di sempre: anche quest’anno, i ‘nostalgici del Ventennio’ hanno chiesto al Comune di poter celebrare la messa in ricordo del duce e dei caduti fascisti il prossimo 28 aprile e il sindaco ha concesso l’autorizzazione ad officiare ‘esclusivamente’ la funzione religiosa, solo all’interno della cappella del civico cimitero e con tutte le consuete prescrizioni. C’è una novità, però. Ed è significativa: questa volta, a differenza del passato, Gianluca Galimberti ha inviato domanda ricevuta, risposta data e allegati alla procura della Repubblica. Come un atto di tutela preventiva. Che è stato condiviso con la giunta e che molto somiglia ad un ‘avvertimento particolare’, apparendo chiaramente finalizzato ad avvisare in anticipo la magistratura, così da evitare accada ancora quel che in barba alle regole è di fatto sempre accaduto: saluti romani e vessilli esposti senza remore, a dispetto di ogni divieto stabilito dalla Costituzione e con inevitabile coda prima polemica e poi giudiziaria.
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