L'ANALISI
09 Aprile 2018 - 07:56
CREMONA - Nel 2008, fra Cremona e provincia, le imprese artigiane attive nell’autotrasporto merci erano 737 e occupavano 1.700 addetti; al 31 dicembre 2017, sono 459 e impiegano poco meno di 900 operatori: ha pagato e ancora sta pagando un conto salatissimo alla crisi, oltre che ad una concorrenza straniera spesso, senza mezzi termini e da più parti descritta come «sleale», un settore che più di altri fatica ad uscire dalla morsa della difficoltà. Nel territorio come nel resto della Lombardia, dove i numeri, fatte le proporzioni, sono simili a quelli locali: dieci anni fa, in regione le aziende del comparto erano 20.998 e potevano esprimere una forza lavoro di 46.000 addetti; dieci anni dopo, sono 16.689.
Ed è in questo scenario che Cna Fita lancia l'allarme: si rivolge direttamente al governo e alla politica tutta, di qualsiasi colore essa sia, chiede si blocchi il tentativo di «apertura indiscriminata» dei vettori esteri nel territorio nazionale. La ragione del domandato freno è quella di sempre: «Praticano forme di concorrenza sleale nei confronti degli autotrasportatori italiani che fino al 2008 avevano un ruolo in Europa. Ma in questi ultimi dieci anni — incalzano insieme la presidente di Cna Fita Cremona Mariella Marcarini e il responsabile regionale Adriano Bruneri — abbiamo assistito ad una vera e propria invasione di operatori che stanno occupando importanti spazi nel mercato nazionale attraverso forme di cabotaggio non sempre regolare».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris