L'ANALISI
04 Aprile 2018 - 21:42
CREMONA - Che potesse essere un test significativo nella prospettiva del riordino viabilistico di via Giordano, come una prova sul campo per studiare l’effetto che avrebbe sull’intero comparto sud della città una via del Sale a senso unico, lo si era immaginato. E la dimostrazione pratica — e plastica — la si è avuta oggi, quando il cantiere aperto per la realizzazione della nuova pista ciclabile è entrato nel vivo dopo l’inaugurazione di martedì e il temuto impatto sul traffico, a viabilità rivoluzionata, c’è stato eccome. Non code chilometriche per tutta la giornata e tanto meno la paralisi completa. Ma momenti critici, nell’ambito di una giornata che il Comune definisce comunque «per nulla da emergenza» — ed oggettivamente non lo è stata —, si sono verificati. Ed erano in fondo inevitabili.
Primi rallentamenti, consistenti, al mattino: fra le sette e mezza e le otto e mezza, complice la ripresa delle scuole dopo la pausa di Pasqua, auto una dietro l’altra in largo Moreni, da una parte, e in viale Po e vicoli limitrofi dall’altra.
E secondo momento critico al pomeriggio, fra le 16,30 e le 17,30, quando al flusso tradizionale dell’ora di punta si è aggiunto quello di cinque bus che trasportavano studenti in centro e che hanno creato una sorta di ‘tappo’ capace, nel giro di pochi minuti, di trasformare il viale così come piazza Cadorna e la solita rotatoria di largo Moreni in un unico, lungo, incolonnamento.
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