L'ANALISI
29 Marzo 2018 - 08:06
CREMONA - «Cittadini! Tutta l’Italia festeggerà domenica prossima l’auspicata annessione di Fiume alla Patria. Si ripara così a un grave errore della diplomazia internazionale, che aveva profondamente turbato ogni anima sinceramente italiana», si legge in un grande manifesto del Comune di Cremona in cui si annuncia la Convocazione solenne del Consiglio Comunale alle 20.30 precise di domenica 16 marzo 1924. Il manifesto — reso disponibile dalla collaborazione di Emanuela Zanesi, direttrice dell’Archivio di Stato — non si limita ad annunciare la festa per l’annessione italiana di Fiume, ma ad essa affianca la decisione di conferire la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.
Ma tanto capillare e costruita fu l’edificazione del consenso nei confronti del Duce che altrettanto repentina e pressoché immediata è la risposta che arriva a regime caduto. Così non fanno a tempo a scoccare i due mesi dal 25 aprile 1945 che la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini viene cancellata. Cremona, a differenza di Crema e Pizzighettone, ma anche Mantova e altre città italiana, ha ovviato fin da subito a quella nomina, cosa che invece in molti paesi e città è caduta nel dimenticatoio, riemersa agli onori delle cronache solo recentemente.
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