L'ANALISI
17 Marzo 2018 - 08:08
Carlo Cottarelli
CREMONA - «‘Iöö’, mi veniva fuori istintivamente quando nelle riunioni del Fondo Monetario Internazionale le cose si facevano inutilmente complicate. E poi vai spiegare a un americano o a un inglese cosa vuol dire questo suono», così Carlo Cottarelli venerdì 16 a ruota libera e con grande chiarezza al Boschetto nell’incontro La cultura della gestione virtuosa della cosa pubblica, organizzato dai comitati di quartieri e coordinato da Gianrosario Tamburini del comitato del Boschetto. In tanti hanno voluto ascoltare l’economista cremonese che ha dato la ‘sua ricetta’ per vedere con un po’ più di speranza il futuro non solo economico dell’Italia. Cottarelli è partito dai suoi libri: 'La lista della spesa', 'Il macigno' e 'I sette peccati capitali dell’economia italiana' — tutti editi da Feltrinelli — per tracciare lo scenario di «un paese che si arrabatta a trovare soluzioni come la cancellazione dei vitalizi, l’eliminazione delle auto blu e degli enti inutili come il Cnel iniziative che porterebbero a risparmiare 5miliardi di euro, ma la spesa pubblica ammonta a 820 miliardi — ha detto l’economista —, sarebbe un inizio ma ci vuole un’azione più radicale che non vuol dire austerità. Bisogna aumentare il capitale sociale».
La soluzione a tutto questo è quel ‘capitale sociale’ che l’economista legge nella responsabilità di ogni singolo cittadino nei confronti della comunità; il che vuol dire un cambiamento della mentalità degli italiani, lo sforzarsi di essere un po’ meno individualisti per prendersi cura della res publica.
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