L'ANALISI
16 Marzo 2018 - 15:20
Il tribunale di Cremona
CREMONA - La procura ha chiuso le indagini sul ‘furto’ di droga e armi nell'Ufficio 'Corpi di reato' del tribunale. L'atto anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. Si contesta l'accusa di peculato, falsificazione dei sigilli, e falso a Francesco Manfredi, 60 anni, l’ex insospettabile addetto all’Ufficio corpi di reato del tribunale, arrestato il 21 ottobre di due anni fa. Quando in carcere finì anche Attilio Valcarenghi, 58 anni, da quattro al lavoro nel palazzo di giustizia, distaccato dal Comune di Soresina, accusato di peculato in concorso con Manfredi e di detenzione illegale di armi da guerra e comuni da sparo: un piccolo arsenale scovato in casa sua, tra cui un fucile a canne mozze, tre pistole e diverse munizioni provenienti dall’Ufficio dei corpi di reato e destinati alla distruzione. Sulle armi la magistratura aveva disposto una perizia. Gli altri due indagati sono il funzionario all'epoca responsabile dell'Ufficio Corpi di reato, al quale si contesta l'omesso controllo. E un cremonese al quale, secondo l'accusa, Manfredi avrebbe ceduto la droga sigillata nel 'caveau' del palazzo di giustizia.
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