L'ANALISI
15 Marzo 2018 - 08:15
CASTELVISCONTI - Dieci daini liberi tra le campagne del Parco Oglio Nord, a pochi passi dalla strada: è questa l’immagine che il 21enne di Borgo San Giacomo Andrea Barbieri si è trovato di fronte nei giorni scorsi, alle 20 circa, tra Castelvisconti e Acqualunga Bresciana. Si tratta del secondo avvistamento per il giovane che, dopo essersi imbattuto in una coppia di daini nelle scorse settimane.
Ma com’è possibile che in pianura ci siano così tanti daini? «Si tratta di una specie tipica del mediterraneo orientale e dell’Asia Minore — spiega l’esperto Riccardo Groppali — introdotta in Italia per finalità venatorie. Non fanno quindi parte della fauna originaria del nostro Paese. Oltre alla caccia, per la loro rusticità e adattabilità sono stati introdotti anche in alcuni ampi parchi come specie ornamentale. Ma spesso sfuggono alla persecuzione o alla cattività quindi non è del tutto inconsueto, anche se molto raro, avvistarne esemplari in ambienti liberi».
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