L'ANALISI
CREMONA
13 Marzo 2018 - 19:16
CREMONA - Il sistema carcerario costa ogni anno quasi tre miliardi di euro, dai 120 ai 140 euro al giorno per detenuto. E genera tassi di recidiva tra i più alti d’Europa: il 67% dei detenuti che ha scontato la pena interamente in carcere, delinque di nuovo. La recidiva si abbatte al 19% con le misure alternative alla detenzione. «Senza misure alternative, recidiva ed insicurezza aumentano». Non è «buonismo». E’ «statistica». E la statistica dice «che non va bene sempre il carcere; a questo tendeva la riforma dell’ordinamento penitenziario». Ma la cosiddetta ‘riforma Orlando’ è stata congelata «proprio perché, purtroppo, siamo arrivati, in limine, alle elezioni e questi non sono temi che fanno piacere alla gente spaventata da populismi e urla generali».
Maria Luisa Crotti, presidente della Camera penale di Cremona e Crema ‘Sandro Bocchi’, il vice Alessio Romanelli e Micol Parati, delegata alla commissione carcere, spiegano le ragioni della protesta dei penalisti (due giorni di astensione dalle udienze, martedì 13 e mercoledì 14 marzo, e uno di digiuno) alla conferenza stampa, convocata, non a caso, a Cà del Ferro.
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