L'ANALISI
CREMONA E BASSA PIACENTINA
27 Febbraio 2018 - 16:58
CREMONA - «Una holding criminale, una multinazionale del delitto»: così i giudici della Corte di Appello di Bologna definiscono l’associazione ‘ndranghetistica al centro del processo ‘Aemilia’ nelle 1.400 pagine della sentenza in abbreviato, che aveva confermato in gran parte la decisione di primo grado per 60 imputati, con condanne fino a 15 anni.
Secondo la sentenza, la 'Ndrangheta al nord, nello specifico anche fra Cremona, il Cremonese e la Bassa Piacentina, è una criminalità organizzata che, nel corso degli anni, «pur manifestando costantemente la propria presenza in Emilia con numerosissimi episodi intimidatori e fatti di sangue, mostrava la propria potenza organizzativa con una peculiare capacità reattiva e sapeva al contempo operare sempre più a 360 gradi, con una sorprendente abilità mimetica per meglio infiltrarsi nel tessuto economico imprenditoriale sano della regione».
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