L'ANALISI
19 Febbraio 2018 - 22:40
CREMONA - Arrivata in serata da Mantova, dove aveva ringraziato l’amministrazione «per aver revocato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini» e dove si era schierata al fianco delle 25.000 donne «che lo scorso anno si sono licenziate dopo aver avuto il primo figlio, costrette alla scelta inaccettabile tra lavoro e maternità», Laura Boldrini è stata, lunedì 19 febbraio, al teatro Monteverdi. La presidente della Camera, candidata per Liberi e Uguali, ha trovato una sala gremita.
Molti i temi toccati da Boldrini, presentata da Roberta Mozzi e circondata sul palco dalle candidate Martina Draghi, Roberta Valmachino e Annamaria Abbate. A partire dai tanti attacchi subiti "da gruppi neofascisti che hanno alzato la testa. Eppure io vedo che si fa finta niente. Ma noi abbiamo la Costituzione che ci dice che i gruppi di ispirazione neofascita devono essere sciolti. Non c’è posto per loro e per il razzismo che alimentano nella nostra Italia repubblicana". La presidente della Camera ha spiegato anche la posizione di Liberi e Uguali in materia ambientale. "Il nostro obbiettivo è che l’Italia si liberi di petrolio, carbone e gas entro il 2050. Basta inquinamento, sì alle rinnovabili"
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