L'ANALISI
18 Febbraio 2018 - 15:35
CREMONA - E' attesa in città lunedì 19 febbraio Laura Boldrini, candidata alle politiche del 4 marzo con Liberi e Uguali. La presidente della Camera sarà alle 21 al teatro Monteverdi, in via Dante, per prendere parte alla manifstazione organizzata da Leu 'Dignità e diritti per tutti'. Con Laura Boldrini ci saranno tutti i candidati alle prossime elezioni politiche espressione dei territori del Sud Lombardia: Annamaria Abbate, Martina Draghi, Roberta Valmachino, Paolo Bodini, Luigi Lottardi, Lapo Pasquetti.
E, in questi giorni, sta transitando per la nostra provincia il tour elettorale di Onorio Rosati, candidato alla presidenza della Regione Lombardia per il movimento di Pietro Grasso. Dopo la tappa di sabato nel Casalasco, Rosati, domenica 18 ottobre è stato a Cremona. “Viviamo nella regione più inquinata d'Europa”, ha esordito in sala Zanoni. “Cremona, dopo Torino, ha in Italia il maggior numero di sforamenti per smog e polveri sottili. La Lombardia ha il maggior consumo di suolo in Italia. Ci sono 200.000 giovani che non studiano e non lavorano. Dal 2008 c'è una diminuzione delle ore lavorate e soprattutto una esplosione del tempo determinato e precario. Finiti gli incentivi del Jobs Act, la mancanza di lavoro si ripresenterà in tutta la sua drammaticità”.
Di fronte a tutto questo, il programma presentato in Regione dal centrodestra per i prossimi anni è la costruzione di 350 chilometri di strade e autostrade e solo 12 chilometri di ferrovia. Ma soprattutto, secondo Rosati “ si sta preparando la più grande ondata di privatizzazione mai vista nella sanità. Alle esigenze di 3,5 milioni di malati cronici in Lombardia la risposta è quella di consegnare quote di assistenza, fino a 200.00 assistiti, a Fondi di investimento internazionali”.
“Per questo – ha sottolineato Rosati – non abbiamo raggiunto l'accordo con Gori, mentre lo abbiamo fatto in Lazio sostenendo Zingaretti alla Presidenza della regione. Gori intende solo gestire meglio lo stesso modello di sanità, di scuola, di servizi. Mentre Liberi e Uguali propone di costruire alternative dentro le Istituzioni e tra le forze sociali. Ad esempio il modello dell'Emilia per quanto riguarda le reti di collaborazione tra i medici di base".
“La cosa poco conosciuta è che, dopo il referendum sull'autonomia, la Regione Lombardia non solo chiede il passaggio di tutte le competenze in materia di legislazione concorrente ma addirittura la deroga rispetto al Servizio Sanitario Nazionale. Chi ha votato Sì a quel referendum- ha concluso Onorio Rosati- non ha capito che la posta in gioco è ben altro: il primato degli affari anche in materia sanitaria e assistenziale. Per fare argine a questa deriva occorre battersi per costruire alternative di governo, non candidarsi a cogestire questo modello ingiusto e sbagliato”.
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