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CREMONA

Uccise la moglie nel sonno, al via il processo d'appello. Disposta la perizia psichiatrica

Saddike Chabli soffocò Nadia Guessous nell'appartamento in via Dell'Annona, allo Zaist. In primo grado l'uomo era stato condannato a 18 anni di reclusione

Francesca Morandi

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redazione@laprovinciacr.it

16 Febbraio 2018 - 09:57

Uccise la moglie nel sonno, al via il processo d'appello

Gli avvocati Alessandro Vezzoni e Maria Laura Quaini

CREMONA-BRESCIA - Nell'aula Agostino Pianta del Palagiustizia di Brescia, davanti alla corte d'assise d'appello è iniziato nella mattinata di venerdì 16 febbraio il processo a carico di Saddike Chabli, l'uomo marocchino di 59 anni che nella notte tra l'11 e il 12 gennaio del 2016 uccise nel sonno, soffocandola, la moglie Nadia Guessous, 46 anni, nell'appartamento in via Dell'Annona, allo Zaist. In primo grado l'uomo era stato condannato a 18 anni di reclusione, con l'abbreviato, dal gup Pierpaolo Beluzzi. La corte d' assise d'appello è presieduta dal giudice Enrico Fischetti, giudice relatore Massimo Vacchiano (sei giudici popolari, cinque donne e un uomo). In aula c'è l'imputato, difeso dall'avvocato Alessandro Vezzoni. Una delle due figlie di Chabli si è costituita parte civile con l'avvocato Maria Laura Quaini.

La corte d'assise d'appello ha accolto la richiesta della difesa di perizia psichiatrica. Perizia che era stata invece negata nel primo giudizio. Il processo è stato sospeso mezz'ora per consentire allo psichiatra incaricato di raggiungere il palagiustizia.

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Commenti all'articolo

  • anellitoto

    17 Febbraio 2018 - 09:02

    18 anni per aver ucciso coscientemente e in modo premeditato la moglie . Ma in Italia l'ergastolo lo comminano solo a chi fa una strage ?

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