L'ANALISI
04 Febbraio 2018 - 17:34
CREMONA - Salvo rinvii, martedì 6 febbraio il comitato dei garanti dovrebbe esprimersi sulla legittimità — e quindi sull’ammissibilità — del quesito referendario che chiede il mantenimento del progetto della Strada Sud nel piano comunale di governo del territorio. Ci si avvicina alla scadenza fra qualche polemica. Il motivo: dopo aver incontrato i componenti del comitato promotore del referendum — Maria Cristina Arata, Daniela Semenzi e Marco Nolli —, i garanti (gli avvocati Antonia Tundo, Giuseppe Pigolotti e Monica Gennari) hanno invece preferito non confrontarsi con il gruppo che al referendum si oppone. ‘Faccia a faccia’ negato. Con una scelta presa a maggioranza e con l'aperto dissenso della presidente dei garanti Antonia Tundo: «Si comunica — scrive Tundo — che il Comitato dei garanti, riunitosi il 30 gennaio, a maggioranza dei componenti, con il dissenso della scrivente, ha deciso dopo lunga ed articolata discussione di non accogliere la vostra istanza, atteso che il regolamento del referendum consultivo comunale non prevede l’audizione di terzi rispetto ai delegati del comitato promotore e all’amministrazione comunale».
Un questione di procedura, in sostanza. Contestata però apertamente da Tundo: «La scrivente presidente — rimarca infatti Tundo nella comunicazione — ribadisce il proprio dissenso rispetto alla decisione assunta, ritenendo la sussistenza di giusti ed opportuni motivi per acquisire ulteriori elementi di giudizio utili alla decisione di competenza del comitato».
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