L'ANALISI
01 Febbraio 2018 - 06:00
PIZZIGHETTONE - La cittadinanza onoraria data 90 anni fa dall’amministrazione comunale a Benito Mussolini e tutt’ora in vigore sta creando divisioni e polemiche all’interno della maggioranza guidata dal sindaco Luca Moggi. Ma nessuno, all’interno dell’alleanza di centrodestra al governo dell’ente locale, per ora sembra intenzionato a revocarla. ‘Inopportuni commenti’ così la lista ‘Pizzighettone al centro’ ha definito le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Moggi (Lega Nord) sulla cittadinanza onoraria a Mussolini.
Il primo cittadino, in un’intervista, ha sottolineato di non cambiare la decisione del consiglio comunale che nel 1924 assegnò la cittadinanza onoraria al Duce. Le dichiarazioni di Moggi, che ha offerto un’analisi personale del periodo, non sono piaciute a parte della sua maggioranza, in particolare a Pizzighettone al centro, una lista civica che lo ha sostenuto durante le elezioni. Il movimento nato dalla Lista Pesenti prende così le distanze dal leghista: «Sull’argomento il sindaco avrebbe dovuto investirne la giunta, i consiglieri dell’alleanza e i contraenti della lista maggioritaria». E Sergio Fontana incalza: «Siamo una lista civica di ampie vedute che al suo interno raccoglie anime di destra e sinistra. La nostra posizione sulla cittadinanza onoraria è neutra: chiediamo solo che il sindaco si attenga alla Costituzione sulla quale ha giurato».
«Premesso che le problematiche del territorio non sono certo queste, in prima battuta ho rispetto per le tutte le decisioni prese dagli amministratori che mi hanno preceduto - replica Moggi -. A mio avviso non vanno cercati colpevoli, men che meno dei motivi, rapportandoli al contesto storico dell’epoca, stiamo parlando di quasi un secolo fa. Sono molti gli errori disastrosi che ha commesso, a partire dall’alleanza con la Germania di Hitler, dall’entrata in guerra e dalle leggi razziali, ma Mussolini è uno statista che inevitabilmente appartiene alla storia d’Italia, nel bene e nel male».
L’annullamento dell'onorificenza sarà richiesta dall’Anpi a tutti quei comuni che, secondo un elenco dell’Archivio di Stato, l’avrebbero assegnata nel 1924.
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