L'ANALISI
31 Gennaio 2018 - 19:55
CREMONA - Dopo i compiti, una sorta di lotteria con i bigliettini di carta appallottolati: ‘solletico’, ‘sculacciate’ e altri giochini più marcatamente sessuali. Giuseppe Garioni, 56 anni, l’ex presidente del Torrazzo calcio accusato di violenza sessuale, tentata in alcuni casi, consumata in altri, ai danni di calciatori minorenni, tutti stranieri, quei fogliettini li avrebbe fatti ‘pescare’ ai ragazzini nel doposcuola. Una sorta di lotteria cominciata già alla fine degli anni Ottanta, quando i compiti li faceva fare in un locale di via Ghinaglia, e proseguita a casa sua, in via Volturno.
Sono i particolari choc che emergono dalle carte dell’indagine due anni fa compiuta dalla squadra mobile nei confronti dell’insospettabile presidente della società dilettantistica e della onlus Viscontea, arrestato il 14 dicembre del 2016, ristretto ai domiciliari, misura successivamente sostituita con il divieto di allontanarsi dalla propria abitazione dalle otto di sera alle sei del mattino e di frequentare luoghi di abituale ritrovo di minori. Come oratori, associazioni sportive e scuole.
Secondo l’accusa, Garioni avrebbe allungato le mani dopo la partita di pallone, nello spogliatoio o nell’ufficio al Cambonino, dove ha sede l’associazione sportiva. Ma anche nel soggiorno di casa sua dove portava i ragazzini a fare i compiti. Tra questi, un diciassettenne, il caso più grave, perché l’ex numero uno del Torrazzo calcio lo avrebbe masturbato e baciato più volte: atti sessuali filmati dalla telecamera piazzata nell’appartamento.
Il minore è l’unico delle presunte vittime che si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Cesare Grazioli, nel procedimento in corso davanti al gup, Letizia Platè. Che mercoledì 31 gennaio ha respinto l’istanza del pm, Carlotta Bernardini, di perizia sui minori: una decina in tutto quelli a suo tempo sentiti dal gip, Pierpaolo Beluzzi, in incidente probatorio alla presenza di una psicologa. Circa la metà ha rivisitato le dichiarazioni rese alla polizia, sminuendo così le accuse.
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