L'ANALISI
30 Gennaio 2018 - 20:02
PIOLTELLO (Milano) - Ancora solo al principio di un’inchiesta che si annuncia complicata, e con il campo disseminato di interrogativi cui non sarà comunque semplice dare risposta, su un dettaglio sembrano già essere d’accordo gli esperti: appare a tutti inverosimile che possa essere stata proprio — o solo — la mancanza di 23 centimetri di rotaia a far deragliare giovedì scorso il regionale 10452. E per questo, ora le indagini si indirizzano inevitabilmente anche sul carrello della terza carrozza uscito dai binari.
Intanto, avanza l'inchiesta. Ci sono quattro indagati: Maurizio Gentile, ad di Rete Ferroviaria Italiana; Umberto Lebruto, direttore produzione della stessa società; Cinzia Farisè e Alberto Minoia, ad e direttore operativo di Trenord. Due le ipotesi di reato: ‘disastro ferroviario colposo’ e ‘omicidio colposo plurimo’. Martedì 30 gennaio sono state perquisite le sedi di Roma e Milano di Rfi e Trenord ed è stata sequestrata documentazione relativa alla tratta della morte.
Devono ancora essere fissati i funerali della 39enne impiegata Alessandra Giuseppina Pirri, originaria di Cernusco sul Naviglio e residente a Capralba; della 61enne milanese Ida Maddalena Milanesi, radioneurologa dell’Istituto Besta e della la 51enne nata a Caravaggio ma domiciliata a Vanzago, Pierangela Tadini. Giovedì 1 febbraio le autopsie.
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