L'ANALISI
27 Gennaio 2018 - 11:35
PIOLTELLO - Il binario del deragliamento era stato rinnovato solo cinque o sei anni fa: «E normalmente si cambia ogni 20-25 anni» ha riferito il direttore della produzione di Rfi, Umberto Lebruto. Eppure è la manutenzione, il nodo da sciogliere. E l’interrogativo cui rispondere ruota intorno a quel danno visibile ad occhio nudo già giovedì e ancora venerdì: i 23 centimetri di rotaia che mancano nel punto in cui il giunto ha ceduto innescando presumibilmente l’incidente. La domanda è: si è rotto perché è stata mal eseguita o trascurata oppure addirittura dimenticata la manutenzione o perché il carrello della carrozza ha provocato il distacco? La differenza è sostanziale e la risposta è quella che cercano gli inquirenti. Solo che al momento non c’è. Ma di fatto, una frattura simile a quella di Pioltello non è una anomalia assoluta. Anzi: gli esperti la definiscono «costante fisiologica». E comunque, se il treno passa a velocità adeguata, è in grado di superare senza problemi un ‘salto’ di quel tipo. E il regionale, giovedì mattina, viaggiava fra i 130 e i 140 chilometri orari. Appunto: a velocità adeguata. Di sicuro, a disallinearsi è stato un segmento della parte superiore della rotaia, quella di sinistra del quarto binario: a quanto pare (ma Rfi smentisce) era in programma la sua sostituzione e si è come scollata lasciando un buco aperto. È da li che è uscita la base di uno dei carrelli della terza carrozza che, deragliando, ha poi trascinato la successiva fino allo scarrocciamento.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris