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CREMONA. MASSACRO ALLO ZAIST
25 Gennaio 2018 - 12:21
La mannaia utilizzata per il doppio omicidio
CREMONA - Era iniziata martedì sera, la lite che ha poi scatenato la furia omicida di Yongqin Wu, il 50enne cinese, da tempo seguito dai servizi sociali e già in cura per problemi di natura psichiatrica, che mercoledì 24 gennaio ha ucciso a colpi di mannaia la moglie, la connazionale 46enne Aizhu Chen e il piccolo Wen Jun Ye, portato a dormire in quella casa dai genitori, che lavorano in un negozio di via Giuseppina. E proprio il litigio avrebbe convinto il figlio della coppia, 13enne, a rimanere a casa. In sostanza, come ha riferito lui stesso agli inquirenti, si era accorto che i genitori stavano litigando in modo più violento del solito e per questo aveva deciso di restare a casa, nel tentativo di mediare. I carabinieri lo hanno trovato sulle scale. E dall'interrogatorio di garanzia emerge un particolare che aggiunge orrore ad orrore: il piccolo Wen Jun Ye sarebbe stato colpito volontariamente. Il motivo lo ha riferito lo stesso assassino, spiegando di averlo colpito perché "figlio degli amici di mia moglie cattiva"
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