L'ANALISI
06 Gennaio 2018 - 18:36
Traditi dal reddito. O meglio, da una valutazione errata sul ‘tetto’ del reddito: quello che conta ai fini delle prestazioni sanitarie è quello di ciascun singolo percettore del servizio sanitario, non quello cumulativo della famiglia. Si parte da qui per raccontare la doccia fredda che nelle ultime settimane ha interessato qualcosa come cinquemila residenti del territorio di competenza dell’Ats Val Padana (Cremona e Mantova), che si sono ritrovati a pagare cifre variabili, a volte importanti, in relazione ai ticket delle visite specialistiche di cui hanno usufruito a condizioni di favore, in quanto ultra sessantacinquenni, nel corso degli ultimi anni. Implacabile, la burocrazia sanitaria, in combinato disposto con i data base del ministero delle Finanze, ha sviscerato tutto e presentato il conto. Di fronte a questa ‘mazzata’, tre settimane fa la Regione è intervenuta con l’intento di limitare le conseguenze per chi ha saltato il ticket. Il Pirellone ha spiegato che chi riceverà la notifica potrà pagare quanto dovuto senza contravvenzioni e senza maggiorazioni, sempre che tutto avvenga entro il prossimo 31 marzo. Insomma, c’è la possibilità, per chi era ed è in buona fede, di evitare che al danno si aggiunga la beffa.
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