L'ANALISI
04 Gennaio 2018 - 18:25
CREMONA - Neanche il tempo di aprire la porta ed è stata subito coda. Donne, uomini, ragazzi, anziani, residenti a Cremona e provenienti da fuori città come Adriano Paolo Cavagnoli, 73 anni, pensionato, una vita nelle Ferrovie. «Chi ha sbagliato è chi sta sopra, non quel capotreno. Io sto dalla sua parte». Ha fatto centro, nel pomeriggio di giovedì 4 gennaio presso la sede dell’Usb (sindacato di base), al 55 di via Mantova , il debutto della raccolta firme per Giordano Stagnati, il 25enne capotreno cremonese al centro delle vicenda avvenuta il 23 settembre scorso a bordo del convoglio Brescia-Cremona, quando il giovane impiegato di Trenord ha reagito all’aggressione e alla rapina di beni aziendali ad opera di un senegalese trovato privo del titolo di viaggio. Per quella reazione Stagnati il 13 dicembre è stato licenziato da Trenord, che pochi giorni dopo gli ha chiesto di restituire quasi 2.300 euro, retribuzione percepita durante le settimane intercorse a partire dal 29 settembre, quando è scattata la sospensione cautelare.
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