L'ANALISI
30 Dicembre 2017 - 09:24
CREMONA - Dopo «il regalo di Santa Lucia», la lettera di licenziamento trovata tra la posta il 13 dicembre, «Trenord mi ha fatto gli auguri di buon anno». Un’altra lettera con la quale, stavolta, al capostazione (ex) Giordano Stagnati si chiede di restituire 2.298,32 euro, la retribuzione percepita durante i sessanta giorni di sospensione cautelare, misura presa prima che venisse piantato a casa per aver reagito, con l’insulto ‘Negro di m...’ e con un morso al braccio, all’aggressione e alla rapina dei beni aziendali - palmare e Pos - da parte di Moussa Diatta, senegalese trovato senza biglietto sul regionale Brescia-Cremona, il 23 settembre scorso.
Oggetto della lettera di Trenord, firmata dall’ingegnere Giorgio Spadi, direttore pianificazione strategica, personale e organizzazione, è una diffida. L’ex capotreno Stagnati ha dieci giorni di tempo, dal ricevimento della stessa, per restituire i due mesi di retribuzione. «In caso contrario, questa Sede si vedrà costretta - suo malgrado e senza ulteriore avviso — a intraprendere tutte le azioni che riterrà opportune - se necessario, anche in sede penale - a tutela dei suoi interessi».
«Questa me l’aspettavo, il licenziamento no. Faccio subito il bonifico - dice Stagnati - così non possono attaccarsi a nulla. Io ho sempre rispettato tutti e tutto: termini, consegne. Mi sembra di essere una persona abbastanza ligia nei miei doveri».
«E’ chiaro che il signor Stagnati, nei dieci giorni che gli sono stati imposti per il pagamento, provvederà a corrispondere quanto richiesto da Trenord, perché non intende farsi giustizia da solo — dice l’avvocato Massimiliano Cortellazzi —. Sarà poi il giudice del lavoro a valutare il comportamento di Trenord, a valutare la legittimità di questo licenziamento. Noi siamo convinti che la sanzione espulsiva sia eccessiva e chiederemo, quindi, il reintegro del dipendente e la restituzione di tutte le somme che ora deve rendere a Trenord».
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