L'ANALISI
13 Dicembre 2017 - 17:45
CREMONA - Lunedì 11 novembre del 2013, sette di sera passate: C. ha appena lasciato l’istituto scolastico dove lavora come collaboratore e si incammina verso casa. In via dell’Annona viene, all’improvviso, aggredito brutalmente da un punkabbestia che gli tira un pugno in faccia, gli spacca naso e mandibola, mandandolo in ospedale: intervento e 32 giorni di prognosi.
Il perché di tutta quella violenza, C. non lo sa. Ora si è costituito parte civile nel processo per lesioni personali dolose a carico di chi, quella sera, lo colpì, e al quale i poliziotti risalirono grazie all’allarme immediatamente lanciato da alcune signore, testimoni dell’aggressione.
Sul banco degli imputati c’è il cremonese L. F., 43 anni, il corpo tatuato, nazista simpatizzante, qualche precedente. C., parte civile attraverso l'avvocato Luca Curatti, gli chiede non meno di 8mila euro di risarcimento dei danni biologico, morale e patrimoniale.
Mercoledì 13 il giudice, Francesco Beraglia, ha ammesso le prove di accusa, parte civile e difesa. Per L.F., l’avvocato Gianandrea Balzarini ha chiesto ‘l’esame dell’imputato’: l'uomo si difenderà. Il processo è stato aggiornato al 7 marzo prossimo.
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