L'ANALISI
12 Dicembre 2017 - 20:15
La raffineria Tamoil
CREMONA - Agli avvocati, la Cassazione ha spedito la mail solo nella mattinata di lunedì 11 dicembre per comunicare che il 14 non si terrà l’udienza sul caso Tamoil, sul processo che il 20 giugno di un anno fa in corte d’appello si era concluso con una sola condanna a tre anni di reclusione per disastro ambientale colposo nei confronti del manager Enrico Gilberti e con l’assoluzione degli altri manager del colosso libico. La sentenza era stata impugnata dalla difesa Gilberti e dalla Procura generale della corte d’appello.
La mail: ‘L’udienza è stata tolta dal ruolo in attesa del deposito della sentenza della Corte Costituzionale’. In attesa, cioè, di conoscere la decisione della Corte Costituzionale, davanti alla quale la stessa IV sezione della Cassazione ha sollevato una questione di legittimità costituzionale dell’articolo 157, comma 6, del codice penale. E’ la norma che allunga, raddoppiandoli, i tempi di prescrizione per il reato di disastro colposo, conformandoli a quelli previsti per il più grave reato di disastro ambientale doloso. Sarebbe così violato l’articolo 3 della Costituzione nel duplice principio di uguaglianza e ragionevolezza.
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