L'ANALISI
10 Dicembre 2017 - 18:50
CREMONA - Come faccio a valorizzare le vetrine vuote? Quei buchi neri del commercio che sono il segno evidente di una città che muore? Beh, animandole, rigenerandole o coprendole con vetrofanie, approvate dalla commissione paesaggio — quelle in corso Mazzini — oppure con gigantografie che promuovono la mostra del Genovesino, a palazzo Affaitati. Altre vetrine sfitte sono state occupate da manufatti realizzati dal laboratorio del cotto, come qualche tempo fa si era pensato di trasformare negozi desolatamente vuoti in improvvisate gallerie d’arte, con opere di pittori e scultori locali. E mentre le luminarie natalizie fanno festa, mentre i primi fiocchi di neve domenica 10 dicembre hanno fatto un po’ Natale, l’immagine di quelle vetrine oscurate in corso Mazzini con forme di violino e sagome del Torrazzo, ribadiscono con forza ed evidenza la crisi del commercio di prossimità.
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